Michela in auto, spenta al rosso, di sera tardi. Seduta al volante, oltre il finestrino straordinariamente piove. Si chiede come mai si sia fermata, dato che tutto intorno è il deserto. Striscia il dito sullo schermo del telefono, che ha smesso di vibrare solo ora, da quando ha mollato Alessandro alla redazione. Neanche cinque minuti fa ha chiuso la porta dell’ufficio, la voce di lui rimbombava per le scale, le solite raccomandazioni di sbrigarsi e non fare cazzate, proseguendo la lagna via messaggio, per tutto il tragitto. Lei ha fatto più in fretta che ha potuto, ma qualcosa l’aveva trattenuta nel parcheggio del centro, prima ancora di mettere in moto. Un’aria strana, un refolo sulla pancia nuda nonostante i vestiti che ha addosso, insolito. Le foglie sono immobili, Michela capisce che quel vento soffia solo per lei. E allora realizza che di insolito c’è solo la sua presenza in quella macchina, come questa pioggia torrenziale che affligge Foggia da ieri ed è appena finita, facendo solo danni. Lei la più forte, mastino dentro e fuori il giornale, che scalpita ogni volta che c’è da andare in qualche posto atroce a raccogliere le parole della gente. Parole come gocce di sangue che colano dal cuore… pensava sempre a quella frase di John Fante e a tutte le cose che l’avevano resa com’è. Tanto ispirati i suoi pensieri, così di sorpresa viene trafitta da una domanda: e se sbaglio?

Un tremore durato un lampo la percorre, automaticamente gira la chiave nell’auto, a vuoto. Ma si riprende come niente e svolta dal parcheggio verso il corso Cairoli, a quest’ora lucidato dalla pioggia. Girare di notte per la città era quel che più le piaceva di questa vita. Fare la giornalista, la reporter come diceva di sé, in un posto come questo, concedeva poco allo spirito di iniziativa, anche se voleva dire molto di più che farlo sotto le bombe, dove i soldati portano tutti una divisa. Qui era impossibile capire di chi fidarsi.

Lei conosceva un sacco di gente, con cui aveva rapporti che cominciavano nell’entusiasmo e finivano in breve tempo soffocati dall’apatia. Michela lo ripeteva soprattutto agli amici dell’Erasmus, quegli stranieri dell’est Europa e francesi con cui ostinava a tenersi in contatto: coi foggiani è sempre così. Una volta a spartirsi pranzi e cene, letti e mare, e la volta dopo a far finta di non vedersi se ci si incontrava per strada.

Machiavella: l’avevano bollata così. A lei faceva ridere, ma non sopportava l’errore di grammatica. E uno di quelli che in breve divenne un suo ex le aveva detto pure che il soprannome le stava bene “perché anche lei faceva come i foggiani di cui parlava male, che non si capiva se per autodifesa o solo perché non voleva più stare con lui.

Lei non commentò mai, non aveva tempo da perdere. Ma quelle parole in qualche modo l’avevano segnata. E poco prima di arrivare al semaforo, gli echi irritanti di quel nomignolo si sovrapponevano alla voce del suo capo zelante, Alessandro, che ancora rimbalzava dai messaggi alle orecchie.

  «Mi raccomando.»

  • Titolo Quando tutto è bianco
  • Autore Francesco Annicchiarico
  • Collana  Narrativa Oggi
  • Isbn 978-2-931144-32-9
  • Cover Fabio Bonini
  • Esce 6 nov 2023 
  • Costa 18.00
  • Ebook 978-2-931144-33-6 Costa 9.00

Foggia. Michela è una cronista di un giornale locale e segue immediatamente una soffiata: c’è uno scontro tra mafiosi di famiglie rivali. È notte e piove. Nonostante determinazione e talento da vendere, il suo presente la opprime e cerca a chi dare la colpa. Alfonso Guerra è appena entrato nel giro degli affari e quella sera aspetta segnali di vittoria per l’ennesimo colpo della sua famiglia. Oltre a suo zio Matteo, è quello che ci guadagnerebbe di più.Sulla costa continuano gli sbarchi clandestini, tra morti e sopravvissuti sbarca Mosè- come l’avrebbero chiamato- che si fa strada fino alle campagne foggiane. Incontrerà le vite di Michela e di Alfonso e Foggia, città dei venti e dell’assenza.

 
 

Francesco Annicchiarico (Napoli 1980) è la voce italiana di Anna Kantoch, Szczepan Twardoch, Mikolaj Lozinski e molti altri drammaturghi e romanzieri polacchi. Ha cominciato nel 2007 e ancora non vuole smettere. Ha pubblicato diversi racconti, Quando tutto è bianco è il suo primo romanzo.

Uso dei cookie

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.