Lo scandalo Mafia Capitale scoppia con gli arresti del 2 dicembre 2014: il “mostro” Buzzi occupa per settimane le prime pagine di tutti i giornali, insieme a Massimo Carminati, il “Nero".
Salvatore Buzzi (con Stefano Liburdi curatore) ha deciso di raccontare questi lunghi anni e lo fa senza filtri, sottolineando l'importanza dell'esperienza delle cooperative. Non nasconde le responsabilità sue e della “29 Giugno”, ma rifiuta l'appellativo “mafioso” per lui e i suoi collaboratori. Lo fa fornendo prove con date, orari e somme erogate a un sistema che lui ha trovato.
Salvatore Buzzi, condannato a 30 anni per omicidio volontario, fu un detenuto modello: nel 1983 fu il primo in Italia a laurearsi in cella, Lettere e Filosofia con lode. Il 29 giugno dell'anno successivo organizzò un convegno sulla condizione delle carceri in Italia. Fu tra i primi convegni su temi giuridici organizzati da un detenuto nelle carceri italiane. Nel 1994 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli concesse la grazia. Nel 1985 fonda la cooperativa «29 giugno», apportando una vera e propria rivoluzione del sistema carcerario sul concetto di rieducazione.
Stefano Liburdi è giornalista professionista de Il Tempo. Per la Mincione Edizioni ha curato "Una storia raccontata male" di Angiolo Marroni ed è coautore di "Passami a prendere"
Rassegna stampa
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- fanpage.it - Mafia Capitale, Salvatore Buzzi a Fanpage: “Politici omertosi al processo si sono salvati a vicenda”
- ilriformista.it - Intervista a Salvatore Buzzi: “Il Csm funziona come funzionava Mafia Capitale”
- adnkronos.com - Mafia Capitale, Buzzi nel suo libro: "Meritavo una medaglia"